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1520: Processo alle streghe in Martesana
La storia di Vanina la Zoppa è ambientata a Cassano d’Adda, in Martesana, a cavallo tra il 1519 e il 1520. Un momento di passaggio turbolento e instabile (a quel tempo, il Ducato di Milano era controllato dai francesi, ma ai suoi confini premeva l’esercito dell’Imperatore Carlo V che puntava ad annettersi la ricca Lombardia) nel quale si inserisce la vicenda realmente accaduta a Vanina detta la Zoppa di Pontirolo (l’attuale Canonica d’Adda), Leonarda d’Inzago e Caterina de’ Cerballi di Pontirolo Nuovo, processate per stregoneria dal Tribunale dell’Inquisizione. Accanto a personaggi realmente esistiti nel romanzo ne compaiono altri che, pur prendendo spunto da documenti di quello stesso periodo, sono frutto della fantasia dell’autrice. Vanina, con ogni probabilità, era una “donna herbana”, che conosceva le proprietà e l’uso delle erbe. Conoscenze che, quasi sicuramente, decretarono la sua condanna, la sua morte, in una gelida mattina d’inverno, su una pira innalzata sulla piazza antistante l’imponente castello di Cassano.