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“VALLE INTELVI 50 COSE DA SCOPRIRE”

PIERLUIGI COMERIO - € 16,50

16,50 

AUTORE: Pierluigi Comerio

PREZZO: € 16,50

EDITORE: Dominioni Editore

DATA di PUBBLICAZIONE: 2015

ISBN: 978-88-98911-16-5

PAGINE: 128

FORMATO: 15 x 21 cm, brossura cucita

PESO PRODOTTO: GR 330

Categorie: , Tag:

Details

La Valle Intelvi tutta da scoprire

Nel libro Valle Intelvi 50 cose da scoprire – 50 things to discover ci sono 50 schede che rispondono alle 5 domande del giornalismo: Chi, Cosa, Dove, Quando e Perché.

I testi sono accompagnati da bellissime fotografie.

La Valle Intelvi costituisce una delle principali zone di attrattiva turistica della provincia di Como, luogo privilegiato di villeggiatura per la sua posizione e per la vicinanza al capoluogo comasco, dal quale dista circa venti chilometri.

Adagiata fra due laghi (Como e Lugano) è ricca di verdi praterie, secolari pinete e suggestivi scorci panoramici, con una contenuta urbanizzazione che ne fa un luogo adatto per staccare dallo stress quotidiano.

 

LUOGO ADATTO PER ESCURSIONI DI TUTTI I TIPI

Infinite sono le possibilità di effettuare escursioni adatte a ogni tipologia di turismo: si va infatti da dolci e comode camminate in ambienti spettacolari, a più impegnative passeggiate verso i monti che la circondano. Fra questi spiccano il Monte Generoso (1701 m), il Monte di Lenno (1589 m), il Pizzo della Croce (1491 m), il Sasso Gordona (1410 m), il Monte Sighignola (1302 m).

 

COME IN UNA MACCHINA DEL TEMPO

Quindici sono i Comuni che la costituiscono, mentre due sono i torrenti più importanti che, curiosamente, si chiamano entrambi Telo. La Valle Intelvi accoglie borghi quasi intatti nella loro arcaica semplicità.

Terra serena e rilassante anche per la molteplicità di attività sportive che si possono praticare, è stata patria di artisti (i Maestri Intelvesi) che hanno lasciato il loro segno visibile in tutta Europa.

 

Alcune curiosità estratte dal libro:

IL NOME

L’etimologia del nome si deve, secondo alcuni studiosi, alla posizione della valle delimitata dai due torrenti che curiosamente si chiamano entrambi Telo. Dai qui deriverebbe il nome di “Vallis in Teluis” che significa “Valle nei Teli”, da cui poi “Vallis in Telvis”.

MUSEO DEL LATTE

Il Museo del Latte è stato realizzato nel 2014 nella storica “Latteria di Cerano”.

All’interno della grande sala espositiva si trovano strumenti e oggetti appartenuti alle Latterie di Veglio e Cerano o donati da persone del luogo: zangole, conghe, fascere, brentel, una bellissima culdera e così via.

Un tuffo nel passato attraverso gli strumenti di lavorazione, vecchi oggetti di vita quotidiana e un filmato in cui alcuni abitanti raccontano e mostrano gli antichi mestieri.

LE BOLLE

Non è raro imbattersi, percorrendo boschi e pascoli della Valle Intelvi, in piccole o grandi pozze d’acqua che punteggiano il territorio. Si tratta delle “bolle”, laghetti naturali di acqua piovana – raramente sorgiva – che un tempo venivano usate come abbeveratoi per il bestiame.

Decisamente curiosa è la storia delle “bolle” che affonda i ricordi nella vita dei nostri antenati. Dapprima i contadini sceglievano il luogo ideale per conservare l’acqua piovana, poi procedevano alla preparazione affinché il bestiame potesse trovare un agevole approdo.

Individuata la zona, ogni anno la “bolla” veniva prosciugata attraverso un canale e pulita per bene. Poi si procedeva a disinfettare l’area con cenere e polvere di carbone di legna, elementi necessari per inibire la formazione di microrganismi dannosi.

SCAGLIOLA E MAESTRI INTELVESI

L’arte è di casa in Valle Intelvi e uno degli esempi più eclatanti è la scagliola: negli anni gli artisti intelvesi hanno saputo creare splendidi decori usando una tecnica che prevede un impasto di polveri di gesso, collanti e coloranti, pazienza e grande capacità artistica, fino a ottenere manufatti eleganti e straordinariamente belli che ancora oggi rendono le nostre chiese veri scrigni.

Al di là dei meriti artistici, resta l’immenso impatto storico creato da queste maestranze che, unite a quelle dell’adiacente Canton Ticino, mutarono di fatto l’aspetto di molte città europee.

Forse l’esempio più clamoroso dell’influsso dei Maestri Intelvesi nel Vecchio Continente è costituito da Ludwigsburg: l’imponente castello (soprannominato la “Versailles di Germania” o anche il “Castello degli intelvesi”) che fu progettato ed eretto dal lainese Donato Giuseppe Frisoni, a capo di una squadra di circa seicento lavoratori, comprendenti maestranze altamente specializzate, artisti importanti come Pietro Scotti, Carlo Innocenzo e Diego Carloni.

Per alloggiarli tutti, Frisoni progettò intorno al castello numerose abitazioni, sistemate con grande senso urbanistico, determinando così, di fatto, la nascita della città.

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Informazioni aggiuntive

Peso 0,33 kg

Status

Unlimited pieces

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