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Un volume per porre l’accento su una singolare comunanza nella geografia di alcuni degli autori e dei luoghi che animano l’officina vinciana. Nel tentativo di porre alcuni punti fermi attorno ai quali ricostruire la trama dei rapporti fra l’artista e i suoi discepoli emerge un nome: Brianza.
Gian Giacomo Caprotti, ribattezzato da Leonardo stesso Salaì, è originario di Oreno, oggi frazione di Vimercate. Marco d’Oggiono, che già nel nome evoca profili di colline e romantici laghetti, amati da Carlo Emilio Gadda. Francesco Melzi, l’erede materiale e spirituale, che nella quiete della sua villa di Vaprio d’Adda custodisce fino alla fine dei suoi giorni i manoscritti e i disegni vinciani. Ciascuno di loro vive con intensità, attraversa stagioni differenti e cambia volto col succedersi delle primavere. In ogni caso, a unirli più ancora che la Brianza è l’avere condiviso l’insegnamento e anche l’affetto di Leonardo.