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“Un libro che… s’impone come un autentico classico negli studi dedicati alla rievocazione del clima culturale dell’Europa tra l’epoca medioevale e quella moderna” (Valerio Castronovo)
“Delumeau scrive per la prima volta una riuscitissima storia culturale del peccato in Occidente” (Luigi Moraldi)
Questo straordinario affresco disegna l’evolversi di un atteggiamento pessimistico e punitivo riguardo alla vita terrena, diffusosi in Europa fra il Trecento e il Settecento. Delumeau ne scorge l’origine negli ideali ascetici, nel “contemptus mundi”, nel tetro senso del peccato e della fragilità umana che dall’ambiente monastico medievale si allargano nella società grazie a quella che l’autore definisce una “pastorale della paura”, ossia una pervasiva pedagogia attuata dalle prediche, dai libri di edificazione, dall’iconografia macabra; una pedagogia del resto parallela alla terrificante serie di calamità e orrori bellici che punteggiarono e atterrirono quei secoli, e dovettero apparire altrettante punizioni in cerca di una colpa.
Jean Delumeau è professore onorario al Collège de France. Fra i suoi numerosi libri: “La paura in Occidente” (Sei, 1979), “Rassicurare e proteggere” (Rizzoli, 1992), “Storia del Paradiso” (Il Mulino, 1994), “Quel che resta del Paradiso” (Mondadori, 2001), “Scrutando l’aurora. Un cristianesimo per domani” (Messaggero Padova, 2005).