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La cultura e la civiltà italiana hanno in Dante Alighieri una delle sue colonne portanti. La sua opera, per quanto espressione di una concezione medievale del mondo, racchiude princìpi e valori universali che l’hanno resa oggetto di riflessione in ogni tempo e presso culture diverse, affascinate del pensiero sotteso ai suoi capolavori – La Divina Commedia in primis, ma non solo – considerati un monumento della cultura occidentale.
Anche l’arte è rimasta sedotta dalla fascinazione dantesca e, per celebrare il settimo centenario della morte del Poeta (Firenze, 1265 – Ravenna, 1321), il volume – edito in occasione di una mostra, frutto di una coproduzione fra la Galleria degli Uffizi e la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì – accompagna il lettore in un affascinante viaggio proprio nel mondo dell’arte: l’intento è quello di rievocare pittori e scultori che si sono cimentati nella grande sfida di tradurre in immagini la potenza visionaria della Divina Commedia, o hanno indagato tematiche affini a quelle dantesche, o ancora hanno tratto da lui episodi o personaggi, facendoli vivere di vita propria.
Dalle prime edizioni miniate della Commedia alle rappresentazioni offerte dai manieristi, dalla ripresa in chiave patriottica del ritratto del Poeta fino alla grande fortuna che dall’età romantica in poi conobbero i protagonisti del poema – Beatrice, Paolo e Francesca, Farinata, Ugolino, Pia de’ Tolomei, Ulisse – le cui vicende e le cui passioni sono state rappresentate negli atelier di tutta Europa, traghettando il mito di Dante nella modernità.
Forlì, Musei San Domenico, aprile – luglio 2021