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«un libro assai originale e a larghi tratti divertente che si occupa, seriamente, soltanto di piedi, di scarpe, di ciabatte e calzature, abbassando lo sguardo dove non è mai sceso in modo impegnato»
Chiara Frugoni
Marzo si toglie una spina dal piede, Febbraio si scalda i piedi accanto al fuoco; santi guariscono piedi inguaribili, altri li perdono in crudeli martiri; un re cerca poveri a cui lavarli, sant’Antonio abate non se li è lavati mai; san Francesco rinuncia alle scarpe, un menestrello miracolosamente le riceve in dono. Queste e altre storie sorprendenti e gustose prendono vita nel libro che, anche grazie a un ricco apparato di figure, offre un originale punto di vista per accostarsi al Medioevo. Nella realtà e nell’immaginario, sia in contesti ordinari sia in straordinari accadimenti, piedi e calzature denotavano infatti ruoli e gerarchie sociali e, protagonisti di gesti non solo funzionali ma simbolici, costituivano un preciso linguaggio che, più di quanto si pensi, ancora ci appartiene.
Virtus Zallot è docente di Storia dell’arte medievale e di Pedagogia e didattica dell’arte all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia. Studiosa di iconografia sacra, collabora con istituzioni culturali ed enti pubblici a progetti di ricerca e valorizzazione del patrimonio artistico.