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Aspetto ormai ineliminabile della vita contemporanea, la moda non c’è sempre stata. Così come la conosciamo noi, regolatrice tirannica delle fogge, motore della produzione e arbitra dei consumi di abiti, esiste forse dal Trecento, in accezione più stretta dall’inizio dell’età moderna. Il libro ricostruisce l’intera parabola della moda da quando, nel Medioevo, le vesti connotavano rigidamente l’appartenenza sociale a quando hanno preso a esibire il «gusto» di chi li indossava: le eleganze della corte di Parigi, il severo stile inglese, fino alla «democrazia vestimentaria» di oggi, al fenomeno dell’alta moda e del prêt-à-porter. Particolarmente originale lo sguardo che l’autore allarga alla realtà dell’India, della Cina e del Giappone, smentendo la nozione che solo quella europea sia stata una civiltà della moda.
Carlo Marco Belfanti insegna Storia economica nell’Università di Brescia. Tra le sue pubblicazioni: «Maglie e calze. Moda e innovazione nell’industria italiana della maglieria dal Rinascimento a oggi» (Tre Lune, 2005), «La moda», Annale della Storia d’Italia Einaudi, curato con F. Giusberti (2003), «Contraffazione e cambiamento economico. Marche, imprese, consumatori» (a cura di; Egea, 2013).